Didattica

Un groviglio di emozioni da riconoscere e raccontare

copertina

Non so se succede anche a voi, ma capita che a volte, anche se raramente, la noia imperi a causa di una mancata “circolazione di emozioni positive”. Sì, in effetti ci può stare, ma …limitatamente e soprattutto nella scuola. A questo proposito, mi fa piacere citare una frase del libro curato dalla Dottoressa Paola Scalari, A scuola con le emozioni, Edizioni La Meridiana, che sollecita tutti noi educatori a incrementare,promuovere e salvaguardare l’ apprendimento che sa coniugare il sapere cognitivo con quello emotivo.Tutto questo…creativamente! Ne dubitavate? Certamente,no! Ce lo suggerisce vivamente il bravissimo Pedagogista Raffaele Mantegazza che indica proprio nella creatività la nascita della gioia nell’ apprendere.Condivido pienamente! Io, infatti, “creativamente “ ho fatto questo percorso e desidero condividerlo così… A sorpresa, senza anticipare nulla, ho messo i bambini in cerchio, per terra, e ho fatto vedere loro questo video trasmesso suyoutube ( mi sa che molte di voi lo conosco benissimo, per cui sanno già che cosa contiene: diversamente…fate un giretto “mirato”su www.facebook.com/brightside/videos …e capirete non solo gli applausi scroscianti dei piccolini, ma anche il motivo per cui lo hanno voluto rivedere più volte!Quante? Meglio non dire! Intanto, sorpresa dopo sorpresa , da qui ha preso il via il nostro viaggio nell’ universo delle emozioni. Anche noi, infatti, abbiamo creato nuove occasioni emotive. A turno, ognuno sceglieva un oggetto , io lo fissavo al centro della lavagna e dalle prime tracce si arrivava “magicamente”al disegno completo.Dire che si stavano divertendo un mondo è dir poco, ma poi, dal mondo di divertimento siamo improvvisamente passati …al “finimondo”, perchè c’ era chi sosteneva che “certe fauci-forbici dentellate” dovessero essere quelle di un lupo mannaro, chi di un drago ferocissimo o di uno spaventoso mostro nero, insomma…era entrato di scena IL LITIGIO !

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Lasciateli litigare! Non è un inno al litigio, ma un invito , da parte del noto pedagogista Daniele Novara ,rivolto a noi adulti, quando tendiamo a intrometterci e a reprimere il conflitto tra bambini, nella convinzione che sia necessario imporre immediatamente una rappacificazione. In questo saggio , LITIGARE FA BENE, ci fa notare che i contrasti rappresentano per i bimbi una fondamentale occasione di apprendimento relazionale . Attraverso semplici spiegazioni e numerosi esempi, l’autore dimostra l’efficacia del metodo “Litigare bene” , da lui sviluppato e ci spiega passo dopo passo come aiutare i nostri bambini a gestire i conflitti.

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Volete conoscere meglio la storia attraverso altre immagini? Che cosa accadrà per far riavvicinare i nostri coniglietti? Ai miei piccoli amici ho fatto vedere questo video , in perfetta sintonia con il metodo CLIL e soprattutto con l’ autore che è di origine francese . Buona visione! www.youtube.com/watch

Litigare e fare pace con il Kit del litigio

Recuperare la calma dopo un litigio, una frustrazione, un momento difficile non è mai una cosa
semplice. Figuriamoci poi se si tratta dei più piccoli che non sanno ancora nominare le emozioni! Diventa, dunque, impresa ardua per grandi e piccoli gestire al meglio una situazione di “perdita di controllo”. Ma… abbiamo alcune strategie che possiamo mettere in atto.
Piccoli aiuti che non faranno miracoli ,ma che possono aiutare a smorzare gli animi.
Uno è “il tavolo della pace” mentre l’altro è “ IL KIT del LITIGIO“ di cui è ideatore il Professor Novara, già citato.
E’ proprio su questo KIT che desiderro darvi alcune informazioni.

CHE COSA DEVE CONTENERE IL KIT DEL LITIGIO?

kit del litigio

I bambini che litigano prendono il Kit e si portano in disparte. Uno afferra il gomitolo ed esprime la sua versione dei fatti , poi lo passa all’altro che fa lo stesso. Possono utilizzare il dado delle emozioni , dove su ogni faccia è raffigurata un’ emozione da noi scelta anche fuori da quelle primarie. Si lancia il dado e si chiede all’altro bambino se è così che si sente (serve a far decantare e a nominare le emozioni). Il primo bambino riprende il gomitolo e propone la sua soluzione. L’altro bambino farà lo stesso. Si confronteranno finché non troveranno un accordo che andranno poi a disegnare su un foglio (se, in classe prima, lo potranno scrivere). Noi adulti avremo solo un ruolo di
mediazione per far riflettere i litiganti sulla soluzione più soddisfacente per entrambi.

evaristo

Questo è uno di quei libri che riesce a coinvolgere moltissimo i bambini, al di là dei personaggi molto piacevoli e vivacemente colorati, perchè tratta con un semplice linguaggio i temi a loro molto cari come l’ amicizia, la convivenza in gruppo, la comunione di passioni e il modo differente che ha ognuno di reagire alla rabbia,scaturita dal litigio. Un ottimo terreno da cui partire per un emozionante viaggio interdisciplinare che attraversa il vissuto , le scienze, la cittadinanza, la lingua straniera e tutte le arti ( drammatizzazione, pittura, musica e …)

Perchè una nave? Chi sono i passeggeri che trasporta? Che cosa è successo prima del litigio?
Lo scopriremo attraverso la figura del capitano della nave che , in questo racconto-esperienza rappresenta, per i bambini, l’ adulto che li guida e che li segue non solo nei loro momenti più divertenti , ma anche in quelli di tensione, di insofferenza che portano al conflitto.Riusciranno, i 12 animali, ha trovare un accordo? Come? LASCIAMO CHE SIANO I NOSTRI PICCOLI , PER PRIMI, AD ARRIVARE …a mettersi in cerchio come elefante Arturo, pinguino Ettore, Giraffa Teodora , squalo Ivo e, con tutti gli altri del gruppo, giungere alla condivisione
di tre regole (attenzione, solo tre!) che diventano quelle imprescindibili per tentare
di andare d’accordo.

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Il libro è corredato di un fascicoletto-guida per l’insegnante, strutturato in diverse attività collegate tra loro, come: la descrizione di se stessi attraverso ciò che piace o non piace ,la costituzione di sottogruppi che comprendono coloro che possiedono le stesse caratteristiche, il gioco dell’ identificazione con i personaggi della storia…
Esemplificando: “ Quando Eulalia SI ARRABBIA diventa come…”

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Lasciamolo giudicare ai nostri bambini. Le immagini “parlano da sole”. Anche una risata contagiosa, a volte, basta a disinnescare la rabbia, così semplicemente… Indubbiamente, per i bambini, soprattutto quelli piccoli, diventa più facile parlare di sé quando temi come il litigio e la rabbia rientrano in narrazioni in cui sono protagonisti gli animali. In essi possono ritrovare atteggiamenti o comportamenti simili ai loro e tramite loro non si sentono giudicati né per le emozioni che provano né per le proprie reazioni.

Il bambino arrabbiato. Che cosa sta dietro alla rabbia

Faccio questa brevissima premessa attingendo alcune riflessioni dal toccante e coinvolgente libro della psicologa Alba Marcoli, autrice de IL BAMBINO ARRABBIATO-favole per capire le rabbie infantili, Oscar Mondadori. La rabbia sembra essere una delle manifestazioni che ci spaventano di più , in noi e negli altri, ma non va compressa fingendo che non esista: va ascoltata per dare un senso a comportamenti che potrebbero solo essere giudicati negativamente o incompresi. La rabbia infantile è anche lo strumento per esprimere situazioni di conflitto e sofferenza spicologica. L’ autrice ci suggerisce di ascoltare “le rabbie” dei nostri bambini possibilmente in silenzio, senza farcene spaventare e allontanare, facendo notare che le emozioni che ne stanno dietro, spesso faticose da gestire e tollerare, dopo aver avuto un inizio avranno anche una fine, come in genere tutte le cose.Creando un ponte tra di noi, favoriremo lo scioglimento di quei nodi che ostacolano una crescita armoniosa interiore ed esteriore.

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Sul tema delle paure infantili si è già detto e scritto di tutto e di più ;ogni anno escono nuove interessanti pubblicazioni che concorrono ad aiutarci a trattare l’ argomento attraverso svariati canali. Una di queste paure, più ampiamente prese in considerazione dagli scrittori, è quella del BUIO .In merito a questo, di recente, mi è successo di mettere a confronto due libri che mi sono stati di aiuto in famiglia e a scuola.Trattandosi di bambini in età prescolare ho fatto una selezione delle immagini o del linguaggio, adattando il tutto ad “ulteriore misura di bambino”.

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Ecco il tris vincente di Marzia Gianotti, autrice e illustratrice di Papà, ho paura! ( edito da yucanprint).
Pubblicato poco più di un anno fa è leggibile in 3 lingue , oltre che in italiano.I miei ragazzi lo hanno letto sia in inglese che in francese ( mi manca il tedesco) e QUI potete scaricare l’ anticipazione del contenuto in entrambe queste lingue.Non vi arrabbiate, vero? Tanto siamo in tema…Anche in questo libro il protagonista è un bambino che ha in comune con l’ altro la paura del buio e dei mostri, ma qui la paura è comunicata al presente, non più al passato come nel titolo ed entra in gioco una figura adulta, finalmente paterna, alla quale affidarsi per cercare di capire che cosa si cela in quel buio spaventoso.Il papà e Matteo che cosa scopriranno? In questo caso ho fatto interagire virtualmente i bambini con Roberto e Matteo e i mostri che hanno disegnato e colorato sono stati rinchiusi in una scatola “di luce”!

papà ho paura

Continua prossimamente……

 

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