I primi passi, le prime emozioni, le prime conquiste

Ricordo con una certa emozione i primi passi dei miei bimbi: non c’è stato “il momento”, tutto è stato graduale e me lo sono goduta completamente.

Con Claudio le cose sono andate molto lentamente, è partito a camminare che aveva 14 mesi e dopo diversi tentativi si è finalmente lasciato andare in una concessionaria d’auto e  non in cucina o in salotto, come accade di solito. Con Nicola invece è stato tutto molto più veloce ed è coinciso con il compimento del primo anno di età, con la differenza che lui non ha iniziato a camminare ma direttamente a correre.

Con i primi passi arrivano le prime emozioni; i bimbi percepiscono nuove sensazioni che li fanno ridere apparentemente per nulla. Riescono a “conquistare“ nuove mensole e a lasciare impronte nei posti meno adatti (lo schermo del televisore per esempio…).

Se per loro sono nuove emozioni e nuove conquiste, per noi mamme è l’inizio di uno dei periodi più complicati; la saggezza dei nonni e dei bisnonni ci dice che in questo periodo “bisogna avere mille occhi”, i bambini sono nella fase meno prevedibile. Tutto per loro è gioco, divertimento, novità.

Ricordo ancora le parole del pediatra alla visita del primo anno di Claudio: “Signora si prepari questo sarà l’anno più difficile” e io che ignara di tutto pensavo che non doverlo più tenere costantemente in braccio o sul passeggino significasse libertà…

Non dimenticherò mai il viso soddisfatto dei miei bimbi, il sorriso stampato, quelle prime volte che si staccavano dai mobili e percorrevano pochi metri da soli, i gridolini e la gioia che luccicava negli occhi. Emozioni pure, irripetibili che conserverò per sempre nel cuore e che scrivendo questo post mi fanno salire le lacrime agli occhi come la prima volta che li ho visti diventare grandi.