Erboristeria

Biancospino: la pianta del Cuore

Nota e apprezzata nel suo uso popolare come sedativo del Sistema Nervoso Centrale, il Biancospino (Crataegus oxycantha L.) è, in realtà, una delle piante più attive sul sistema cardiovascolare al punto che da anni si compiono interessanti studi scientifici volti a stabilire principi attivi e meccanismi d’azione.

biancospinoTipica delle regioni temperate dell’emisfero settentrionale, il biancospino, oltre ad adornare i giardini di numerose ville, in natura cresce spontaneo e rigoglioso nei boschi della macchia mediterranea. Si presenta come arbusto contorto alto fino ai 10m e caratterizzato da foglie caduche composte da 3-7 lobi molto profondi, fiori bianchi o rosei composti da 5 petali riuniti in bellissime infiorescenze a corimbo.

Per quanto riguarda i principi attivi presenti negli estratti delle sommità fiorite, raccolte in tarda primavera, spiccano polifenoli tra i quali quercetina, vitexina e iperoside; proantocianidine oligomeriche (OPC) , amine biogene e triterpeni come l’acido crategolico.

Sono proprio queste sostanze, e in particolare le proantocianidine e i flavonoidi, a determinare l’importante azione cardiovascolare che consiste, a livello delle coronarie, in una riduzione dello spasmo e un aumento del flusso sanguigno, mentre sul miocardio agisce aumentando la forza di contrazione del muscolo cardiaco e riducendo, allo stesso tempo, le resistenze vascolari determinando così un’azione ipotensiva evidente soprattutto nei soggetti ipertesi.

Insomma, come vi dicevo, è una vera pianta del cuore, utilizzata da sempre in associazione ad estratti di Aglio, anch’esso vasodilatatore, ipotensivo e fluidificante del sangue, in prodotti erboristici specifici per regolare la pressione e migliorare la salute del nostro muscolo più importante.

Alcune evidenze scientifiche dimostrano inoltre un’interessante effetto antinfiammatorio, antiossidante e ipocolesterolemizzante. Sembra infatti che la somministrazione di estratti di biancospino aumenti l’attività dei recettori epatici per le LDL o lipoproteine ad alta densità, che in sostanza sono delle vere e proprie “navette” su cui viaggia il colesterolo all’interno delle nostre arterie. L’incremento dell’attività di questi recettori epatici per le LDL, insomma, risulta utile per stimolare il “depuratore” (il fegato) a sottrarre più navette dal circolo riducendo in questo modo il colesterolo in eccesso nel sangue. A questa azione si affianca inoltre uno stimolo da parte degli estratti di biancospino, ad una maggiore escrezione di bile (formata appunto da colesterolo rielaborato) ad ulteriore meccanismo utile per la riduzione del colesterolo. Il tutto unito all’attività antiossidante tipica dei flavonoidi che determina insieme ai meccanismi precedenti un potente effetto anti-aterosclerotico.

In dosaggio opportuni e sempre sotto il controllo medico, gli estratti di biancospino possono trovare  applicazione in caso di insufficienza cardiaca, cardiopatie senili (che non necessitano di farmaci), ipertensione media, ipertono vascolare e ipercolesterolemia.

Si assume sotto forma di estratti titolati in flavonoidi totali per le problematiche cardiache mentre è possibile beneficiare dell’azione sedativa anche tramite il ricorso di tisane e tinture madri.

Dott.ssa Antonietta Festa

www.Farmaverde.it

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