Erboristeria

Ippocastano: le virtù salutari e cosmetiche

L’ippocastano, il cui nome latino è Aesculus Hippocantanum L., è un albero imponente che può raggiungere i 30 metri di altezza con foglie tipicamente palmato-composte e fiori bianco-rosati riuniti in grappoli terminali. Questa bellissima pianta, nel periodo di agosto-settembre, produce una capsula spinosa verde contenente uno o due semi marroni lisci e lucidi molto simili alle nostre castagne. Fu proprio la forte assomiglianza a questi nostrani frutti mediterranei a determinare il nome di “castagna d’india” in funzione della originaria provenienza Asiatica e dell’area dei Balcani che vedeva come principale luogo di smercio della specie proprio l’India.

ippocastano

Estratti provenienti dai semi di questa pianta detengono importanti proprietà utili in caso di problematiche del sistema venoso come l’insufficienza venosa, le varici, le emorroidi, la cellulite e la fragilità capillare.

Il principale componente a cui si deve parte dell’azione benefica è rappresentato dell’escina , costituita chimicamente da una miscela eterogenea di saponine. Questo principio attivo isolato è frequentemente utilizzato in preparazioni farmaceutiche sia per uso esterno che interno con le medesime indicazioni selettive sul sistema venoso. Oltre a questo importante principio attivo, nella composizione degli estratti di ippocastano compaiono anche glucosidi cumarinici come l’esculina, la fraxina e scopolina, oltre a glucosidi flavonolici come la quercitrina.

Passando al dettaglio delle virtù salutari di questi estratti pare che il mix di principi attivi aumenti la resistenza capillare, riduca la permeabilità capillare svolgendo, inoltre, un’azione di drenaggio linfatico intervenendo sul ricambio elettrolitico locale. Ciò favorirebbe la rimozione dei liquidi accumulati all’interno dei tessuti determinando la famosa azione anti-edema e anti-gonfiore.

Lo stesso insieme di principi attivi si pensa sia in grado di agire sugli enzimi lisosomiali e di indurre la produzione di corticosteroidi endogeni responsabili dell’azione antinfiammatoria attribuita agli estratti di ippocastano.

Per quanto riguarda la tossicità di questa pianta è soprattutto dovuta all’azione emolitica dell’escina che però si manifesta solo ad elevati dosaggi. Perciò è importante saper distinguere l’ippocastano dalle castagne nostrane tipicamente di sapore dolce gradevole, di dimensioni più piccole e con un’area ilare (la famosa parte bianca della castagna) più scura e piccola.

Può efficacemente essere assunto sotto forma di estratto idroalcolico o compresse titolate in principi attivi. L’infuso dei semi si consiglia per uso esterno come in queste due preparazioni:

Cataplasma per emorroidi e vene varicose.

  • Rusco rizoma 8g
  • Ippocastano 2 semi contusi
  • Argilla Q.b.

Si procede preparando un decotto di rusco e ippocastano mettendo le piante in acqua fredda e portando a bollore in 200 ml di acqua per 5 minuti. Si lascia raffreddare in recipiente coperto per 15 minuti poi si filtra e si utilizza il decotto per preparare un fango utilizzando l’argilla verde. Si aggiunge infuso fino ad ottenere un impasto dalla consistenza cremosa ma che non cola. Il suddetto cataplasma si utilizza quotidianamente per applicazioni locali tenendolo in posa per 30 minuti circa.

Infuso- lozione anti-couperose:

Si prepara facendo bollire in 500 ml di acqua 3 frutti di ippocastano per 15 minuti. Si lascia raffreddare, si filtra e si utilizza 2 volte al giorno sulle parti del viso colpite dalla couperose.

Dott.ssa Antonietta Festa

www.Farmaverde.it

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