Moda e bellezza

L’importanza degli shopper per la promozione di un brand

Lungi dall’essere delle banali borse di plastica utilizzate da chi fa la spesa, gli shopper sono molto più importanti di quel che un sacchetto che svolazza potrebbe far pensare: essi, infatti, sono indispensabili per la riconoscibilità dei marchi e per favorire la promozione della visibilità dei brand. Certo, non se lo sarebbe mai aspettato l’inventore della prima shopper bag, Walter H. Deubner, che creò un sacchetto fabbricato da dare ai propri clienti negli anni ’20 del secolo scorso. Per risalire alle origini degli shopper, tuttavia, è necessario andare a ritroso nel tempo fino al 1844: quello fu, infatti, l’anno in cui un tessitore tedesco di nome Friedrich Gottlob Keller ideò una pasta ottenuta dal legno grazie a cui diventava possibile produrre carta a un costo molto più contenuto. Deubner qualche decennio più tardi concepì un sacchetto con due manici di corda e poco costoso per chi faceva acquisti nella sua drogheria del Minnesota, a Saint Paul: e in fin dei conti le sue non erano shopper bag molto diverse da quelle attuali.

Che cos’è uno shopper?

Occorre, a questo punto, fare un po’ di chiarezza: quando si parla di shopper si fa riferimento a sacchetti in plastica o a sacchetti in carta dotati di impugnatura. Essi vengono forniti ai clienti di un supermercato, di un negozio, di una bottega o di qualsiasi altro esercizio commerciale per consentire loro di trasportare quel che hanno appena comprato. Sono numerose le dimensioni e altrettanti sono i formati che possono caratterizzare gli shopper, i quali possono essere rinforzati o a fagiolo, ma anche con maniglia jet, con maniglia loop, rigidi, a block notes, a bretella o a marinara speciale.

Perché gli shopper sono importanti

Chi gestisce un’attività commerciale non può sottovalutare l’importanza rivestita dagli shopper e, di conseguenza, non può trascurare la loro selezione. Una caratteristica peculiare di questi sacchetti, infatti, va individuata nel fatto che essi sono riciclabili: dopo essere stati impiegati per trasportare la spesa, possono essere riutilizzati. In questo modo, il brand ha la possibilità di farsi conoscere e di diffondersi: ed è questa la ragione per la quale c’è bisogno di shopper dal packaging efficace, tali da risultare riconoscibili in modo istantaneo e da essere in grado di rimanere impressi nella memoria di chi li osserva. Inoltre, gli shopper devono avere la capacità di trasmettere il messaggio del brand e di veicolare la sua mission e i suoi valori.

Come sono fatti gli shopper

Per rispettare i requisiti previsti dalla legge in materia, gli shopper devono essere compostabili o biodegradabili. In particolare un sacchetto compostabile si trasforma in compost a contatto con altri rifiuti organici e in mancanza di luce, mentre un sacchetto biodegradabile si decompone, in presenza di ossigeno e di luce, nel corso di un lasso di tempo che si estende tra i sei mesi e i cinque anni.

In entrambi i casi, le buste che contengono gli acquisti dei clienti meritano di essere considerate a tutti gli effetti dei biglietti da visita, e non a caso da ogni angolo del mondo provengono esempi illustri in questo senso: basti pensare alle buste dei magazzini Harrods o a quelle di Tiffany, che nel tempo sono diventate quasi degli oggetti da collezione. Uno shopper, pertanto, contiene in sé una potenza comunicativa molto più elevata di ciò che si potrebbe pensare a uno sguardo superficiale, dal momento che contribuisce a rendere unici i prodotti che vengono acquistati, i quali in questo modo si differenziano e diventano, appunto, riconoscibili. Il logo di una busta conquista l’attenzione di chiunque la osservi, anche per merito del consistente riutilizzo a cui le shopper bag vengono destinate.

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