Le emozioni veicolate dalle opere d’arte
Si dice che “l’ Epifania tutte le feste si porta via”. Va bene, ma un dato di fatto è che le intense emozioni, provate durante le festività trascorse, non solo non vanno via, ma rimangono ed arricchiscono il nostro vissuto.
Questo è sovente uno dei motivi per i quali, nell’ ambito scolastico, si ritiene che questo periodo dell’ anno sia quello più adatto a dare una collocazione privilegiata all’educare emotivamente, da intendersi ovviamente come creare situazioni emotivamente ricche in modo tale da favorire in ogni bambino l’ esternazione di quei sentimenti non solo
nascosti o repressi, ma spesso inascoltati . La coscienza e la consapevolezza di ciò che accade interiormente facilitano il passaggio allo scambio emotivo e qui la creatività , come sostiene Munari, gioca un ruolo fondamentale. Condividendo da sempre questo pensiero, reputo che tutti noi educatori, genitori ed insegnanti, dobbiamo impegnarci il più possibile nel contrastare la tendenza ad imbrigliare la creatività dei nostri bambini o ad esercitare un nocivo controllo sulle loro emozioni. Poichè questo argomento mi sta particolarmente a cuore e non può esaurirsi all’ interno di una sola”chiacchierata”, ho deciso di condividerlo attravero 2 tappe.
Io dico Sì!!!! E voi? Come avete immediatamente capito, il mio VIAGGIO nel “LINGUAGGIO DEL CUORE” passa attraverso quello visivo; fin da bambina è stato amore a prima vista!
Un episodio esemplificativo non posso proprio fare a meno di raccontarvelo. La mia prima visita ad una famosa pinacoteca (avevo circa 5 anni ) avvenne accompagnata dalla migliore amica di mia madre, una pittrice torinese (guarda caso!).Vi risparmio la descrizione del mio sconvolgimento interiore, ma non della risposta che diedi alla signora quando mi chiese che cosa avrei desiderato portare a casa come souvenir: ovviamente …non un solo quadro!
Tutti! Un sogno a lungo inconfessato è stato quello di diventare una “piccola Peggy Guggenheim”.
In un certo senso lo sono anche diventata. Ho pareti rivestite di disegni creati dai miei amatissimi bambini di cuore e di pancia. Poiché è stato proprio questo positivissimo incontro con l’ arte a mettermi in relazione con il mondo esteriore ed interiore, è proprio da lei che ho voluto avesse inizio il mio percorso didattico nell’ emotività.
É risaputo che la novità nasce dalla discrepanza tra ciò che si conosce e non si conosce e che la curiosità è la spinta verso il desiderio di apprendere e …la sorpresa? Spetta a noi crearla , in modo tale che ogni bambino diventi agente attivo del proprio apprendimento. Ecco qua i miei “ingredienti sorprendenti”per un viaggio emozionale che va dritto alla mente e al cuore: IL BAULE DEI MISTERI (?)
Crea l’ atmosfera per introdurre l’artista e le sue opere e …il coinvolgimento è assicurato!
Che cosa contiene il baule?
-Un piccolo mappamondo ed un calendario per la collocazione spazio-temporale;
-oggetti o immagini di oggetti indiziari e caratterizzanti i momenti più salienti della vita
personale e artistica di chi presenteremo
-un biglietto con un saluto rivolto ai bambini in lingua madre ( se straniero)
-una o più buste contenenti il titolo originale della o delle opere d’ arte
-una sorta di tavolozza o una scatola di colori contenente quelli privilegiati dall’ artista
Indubbiamente tutto ciò supportato dai sussidi cartacei e tecnologici di cui disponiamo.
Perchè proprio lei? Eh, sì, proprio Frida e per tanti svariati motivi. I bambini l’ hanno amata spontaneamente; a lei si sono sentiti particolarmente vicini tutti, non solo quelli con diversa abilità fisica. Io per prima le ho destinato un posto speciale nel mio cuore. Lei è uno dei maggiori esempi in cui l’ opera d’ arte non rimane chiusa nella sua cornice, ma è punto di partenza di un percorso in cui gli elementi che la compongono si intrecciano con il vissuto. Raccontare la sua vita attraverso le domande e gli indizi non è stato difficile. L’ho fatto nel modo più colorato e stupefacente possibile, grazie al validissimo aiuto di questi meravigliosi libri in lingua spagnola ed inglese acquistati on line.
La bellezza di questi testi non consiste solo nelle immagini, ma anche nel modo in cui è stata pensata la narrazione per un pubblico non adulto. La narrazione in prima persona crea una forte attrazione nel bambino verso l’ artista . Comunicare ai bambini la vita, molto complessa, di questa donna così talentuosa, intelligente, appassionata e orgogliosa, ma anche indicibilmente sofferente, diventa incredibilmenTe possibile grazie al potere catartico e taumaturgico dell’ arte. Ecco, tutte per voi, alcune immagini di cui vi ho decantato la delicatezza :
Diversamente da altri grandi artisti , Frida ha interpretato le sue intense emozioni a matita, su carta, senza prevederne la divulgazione, nel corso di una terapia di superamento del dolore. Sono disegni molto particolari, di fronte ai quali possiamo porre i bambini senza dare loro alcun indizio in merito all’ emozione a cui l’ artista li ha associati. Queste sono quelle a cui Frida ha dedicato la sua arte:
AMORE, PAURA, ANGOSCIA, INQUIETUDINE, ODIO, ALLEGRIA, PACE, PANICO, DOLORE, GIOIA
Scriviamo il nome di ogni emozione all’ interno di un biglietto da inserire in una busta; lo facciamo estrarre e chiediamo di provare ad associarlo ad un disegno. Scopriremo con immenso stupore quanto, nei nostri bambini, la visione pittorica di sentimenti non appartenenti al loro vissuto ( e questo ben si spera!) come inquietudine o panico, non sia poi così tanto lontana da quella di questa o d’altri artisti del periodo.
Indispensabile, a questo punto, soffermarsi su alcune scelte fatte da Frida.
Interrogativi che andranno ripetuti anche in merito alle opere degli autori successivi.
-la scelta del colore
-l’ uso delle linee, il loro maggiore o minore spessore
-l’ andamento delle linee: rigido, ondulato, segmentato,ecc…
Inevitabile, dunque, dato l’ argomento, il richiamo a KANDINSKY.
Egli sostiene che debba essere l’ anima a parlare (non l’ oggetto) attraverso il colore puro, per cui ogni forma possiede un valore espressivo esaltato o attenuato da svariate combinazioni con altre forme o colori.
Ne conseguono le seguenti associazioni…e l’ invito, rivolto ai bambini, a coglierle attraverso l’ opera:
Attraverso questa divertente attività i bambini sono invitati a cogliere l’ opera a cui l’artista ha dedicato il titolo, motivandone la scelta soprattutto in base agli elementi o ai colori che sono stati per loro indiziari.
Verifichiamo se anche loro sono concordi o meno sul tipo di attribuzione. IMPORTANTE: LO STATO D’ ANIMO DELL’ ARTISTA nel momento in cui ha usato tela e pennelli, ossia quale evento accaduto nella sua vita lo ha condizionato. Non troviamoci impreparati a rispondere a questa domanda!
A me l’ hanno posta costantemente, quindi…è stato “vero coinvolgimento”! Esemplifichiamo:
Ecco una selezione di quadri esemplificativa per svolgere l’ attività in cui invitare i bambini ad indicare quale opera suscita in loro maggior impatto emotivo: le cosiddette “EMOZIONI NEGATIVE” ( PAURA, PANICO, DISPERAZIONE)
e …infine un’ esplosione di … GIOIA! ALLEGRIA! SERENITÁ! Ora i bambini sono coinvolti in un fantastico viaggio artistico nel LINGUAGGIO DEL CUORE. Immaginando di poter rendersi invisibili, dentro quale quadro vorrebbero poter vivere un’ avventura indimenticabile e spensierata, in cui esserne protagonisti o cronisti?
Forse…nel villaggio di CHAGALL o nel mare in cui nuota la sua affascinante sirena, oppure ancora sul prato in cui fanno il picnic i golosoni di BOTERO o nella notte stellata di VAN GOGH, per poi approdare , perchè no, sulla spiaggia di Thaiti a chiacchierare con le ragazze di GAUGUIN…
e surfare sfidando La grande onda di KOKUSAY , oppure ancora visitare la fattoria di MIRÓ,applaudire la coppia del Ballo in campagna di RENOIR, accarezzare l’ ermellino della donna di LEONARDO e così via…
Attraverso le riproduzioni in bianco e nero delle opere dell’ artista contenute in questi testi e con l’ ausilio dei disegni scaricati dal web, i bambini creano il loro personale RACCONTO PER IMMAGINI, a fisarmonica, in cui si accostano ed interagiscono quadri di autori diversi, scelti su base emotiva. Una grande fonte di ispirazione, che i bambini apprezzano sempre molto e di cui fanno uso, è il “poster” interpretativo e a favore di una classe”multietnica”:
Con l’ autoritratto è l’ artista che diventa soggetto privilegiato delle proprie opere emozionali. Senza dubbio, oggi, il selfie è diventato la modalità di espressione più immediata e c’ è un’ artista che già decenni fa ne fece delle opere essenziali. Ben più di 55 autoritratti! Chi mai potrebbe essere …se non …Frida Kahlo?
Inutile soffermarsi sul fatto che anche questa attività non lascerà certamente indifferenti i bambini e stimolerà notevolmente ulteriori grandi curiosità. Attingendo da tutto il materiale messo a loro disposizione progettiamo una AUTOBIOGRAFIA ESPRESSIVA, in cui ogni bambino si rappresenti secondo i vari stati d’ animo, dall’ autoritratto all’ autoscatto. Vi assicuro che ne deriverà un documento stupefacente, preziosissimo soprattutto per noi genitori!Avremo tra le mani dei codici espressivi unici , irripetibili! Mi sa proprio che questa prima parte si sta avviando alla conclusione.Peccato! Se avete interesse a ricevere materiale ( qualunque esso sia) per svolgere le attività condivise, scrivete a tateefate@gmail.com : con immenso piacere ve lo invierò.
Website:
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