Cellule staminali: facciamo chiarezza
Temi come conservazione cordone ombelicale, impiego di staminali nel trattamento di diverse patologie, raccolta
e conservazione di staminali, sono sempre più spesso portati all’attenzione del grande pubblico dai media.
Ma di cosa stiamo parlando realmente quando parliamo di cellule staminali?
E’ utile tornare per un attimo alle basi e chiarire cosa sono e come si suddividono questi tipi di cellule dalla grandi potenzialità.
Le cellule staminali si caratterizzano per tre importanti qualità: sono indifferenziate, sono in grado di auto rinnovarsi e di generare tutte le cellule che compongono un individuo adulto1. Ciò significa che sebbene in origine le cellule staminali non abbiano una identità funzionale definita, esse sono in grado non solo di generare altre cellule staminali indifferenziate ma anche, se opportunamente stimolate, di differenziarsi e di generare cellule con funzione specifica. Questa capacità differenziativa non è però sempre la stessa, ciascun gruppo di staminali possiede infatti differenti capacità differenziative. Le staminali multipotenti sono in grado di generare tipi cellulari diversi ma limitatamente ad una specifica funzione. Le cellule ematopoietiche, per esempio, sono le staminali del sangue e possono dare origine a tutte le cellule della linea ematica. Salendo la scala delle potenzialità, le cellule pluripotenti si differenziano in qualsiasi cellula che componga un individuo ad eccezione dei tessuti extra embrionali, come la placenta.
Sul gradino più alto di questa immaginaria scala troviamo le cellule totipotenti, in grado di generare qualsiasi cellula umana, ivi comprese le cellule dei tessuti extra embrionali.
Le cellule staminali sono virtualmente presenti in ogni tessuto del corpo umano, vengono però classificate in base alla loro provenienza: tra le staminali adulte troviamo per esempio le già citate staminali ematopoietiche e quelle mesenchimali, in grado di originare diversi tipi cellulari tra cui cellule adipose e cartilaginee3.
Le staminali embrionali invece non sono presenti nei tessuti adulti ma nell’embrione2, si tratta di cellule pluripotenti la cui raccolta solleva però importanti interrogativi etici: il prelievo di questo tipo di cellule causa infatti la distruzione
dell’embrione. Interrogativi etici che invece sono completamente risolti nel caso delle staminali cordonali, che vengono prelevate al momento della nascita in maniera del tutto sicura e indolore sia per la madre che per il neonato.
Un patrimonio biologico che è dunque facilmente prelevabile e che racchiude in sé grandi potenzialità dal punto di
vista dell’applicazione clinica grazie alle capacità immunologiche e rigenerative che contraddistinguono le staminali
cordonali4.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com
Note
- Thomson, J.A., et al., Embryonic stem cell lines derived from human blastocysts. Science, 1998. 282(5391): p. 1145-7.
- Menendez, P., et al., Human embryonic stem cells: potential tool for achieving immunotolerance? Stem Cell Rev, 2005. 1(2): p. 151-8.
- Ikada, Y., Challenges in tissue engineering. J R Soc Interface, 2006. 3(10): p. 589-601
- Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol, 2010.136(3): p. 309-22.
A cura dell’ufficio stampa Sorgente