Novità in libreria: Il Ruggito della Mamma Tigre e Lo scrittore nel labirinto di ogni giorno
Mi sono state segnalate due interessanti novità librarie che ci tengo a pubblicizzare perchè sono entrambe adatte al pubblico femminile.
Il Ruggito della Mamma Tigre di Amy Chua
Un libro interessantissimo per tutte le mamme che la pensano in modo diverso da tutte le altre. Perchè? Leggete la presentazione:
“La”mamma tigre” crede che il modo migliore per proteggere i suoi figli non sia rassicurarli continuamente, assecondarne le predisposizioni, evitare loro difficoltà per non intaccarne l’autostima, bensì promuovere i valori dell’abnegazione, della necessità di puntare sempre all’obiettivo più alto, per arrivare a una sicurezza personale di cui poi nessuno riuscirà più a privarli.”
E’ quello che cerchiamo di fare tutti i giorni anche noi insegnanti, scontrandoci quotidianamente con genitori iper-protettivi, che credono sempre e solo ai loro figli, tenendoli in una campana di vetro dalla quale usciranno (forse) quando è troppo tardi e le difficoltà della vita si faranno gioco di loro.
Eccovi la prima pagina del libro:
“Molti si chiedono come facciano i genitori cinesi a crescere bambini così perfetti. Si domandano come riescano a produrre tanti fenomeni della matematica e prodigi musicali, come sia la vita nelle loro famiglie e come fare per ottenere gli stessi risultati. Tutte domande cui posso rispondere per esperienza diretta. Per esempio, alle mie figlie Sophia e Louisa non è mai stato permesso di: andare a dormire dalle amiche, andare a giocare dalle amiche, partecipare a una recita scolastica, lamentarsi di non poter partecipare a una recita scolastica, guardare la televisione o giocare con i videogiochi, scegliere le attività extrascolastiche, prendere un voto inferiore a 10, non essere la migliore in ogni materia tranne educazione, fisica e recitazione, suonare uno strumento che non fosse il pianoforte o il violino, non suonare il pianoforte o il violino.”
Potete leggere le prime 12 pagine cliccando qui!
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Gabriel Garcia Marquez. Lo scrittore nel labirinto di ogni giorno.
Da venerdì 25 marzo è in libreria Gabriel García Márquez. Lo scrittore nel labirinto di ogni giorno, libro intervista del grande Gabriel con il giornalista argentino Rodolfo Braceli.
Una conversazione insieme pubblica e privata, grazie alla quale il lettore riesce a sbirciare la giornata di Marquez, a seguirne cadenze e abitudini, incontri e malinconie.
E così scopriamo che il suo vero pasto è quello di mezzogiorno, e che ha paura degli aerei, ma soprattutto degli aeroporti. Che ha quindici fratelli, o sedici, perché ce n’è uno che non è molto chiaro se lo sia veramente oppure no. Che è solito andare in libreria per comprare i suoi libri e il fumo è stato un particolare ostacolo alla sua scrittura. Lascia sempre le finestre aperte e a casa entrano i rumori, entrano grida e voci e lui le prende, e infila tutto nella scrittura.
Eccezionale guida nel labirinto della creatività e della vita, Márquez ci invita a non temere anche la vertigine e il tormento dello scrivere – il contatto, attraverso le parole, con la realtà anche più bruciante. Perché è lì – come testimoniano un grande critico che ha conosciuto Gabriel, Walter Mauro, e una scrittrice che lo ama da sempre, Romana Petri – tutta la bellezza e la forza di un’opera destinata a durare.
Un libro imperdibile per chiunque abbia amato Cent’anni di solitudine e tutti gli altri capolavori del grande premio Nobel sudamericano.
La prima pagina del libro:
“Lui è quello a cui piace far domande alla gente. Quello che quando scrive apre le finestre perché entrino i rumori e le grida, e infila tutto nella sua scrittura. Quello che assicura che l’unico luogo dove sei in salvo da un terremoto è un aereo. Ma, ovviamente, questo non ti toglie la paura dell’aereo. Lui è quello che sa, come nessun altro, che la realtà non è in realtà la realtà. Quello che ha passato ben più della metà della sua vita pensando che muoiano soltanto gli altri.
Finché si è accorto che lui pure un giorno è destinato a morire e che il brutto della morte è […]”