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Lo Champagne Dom Pérignon, la storia dello champagne per eccellenza

Lo champagne è da sempre considerato il vino per le occasioni speciali; gli champagne prendono il nome dalla regione geografica in cui vengono prodotte le uve utilizzate per la sua produzione, detta appunto Champagne. Perché un vino si possa chiamare champagne, deve seguire una serie di regole, ne riporto alcune :

  • utilizzare solo soli vitigni chardonnay, pinot nero, meunier, arbane, petit meslier, pinot bianco e pinot grigio.
  • le viti devono seguire un sistema di potatura corta chiamati sistema Royat, Chablis, Guyot. Il Dom Perignon di cui parleremo sotto viene prodotto su viti alte al max 1 metro.
  • deve essere prodotto in locali specificamente adibiti solo per champagne .
  • impiego di procedimenti naturali conosciuti con il nome di “méthode champenoise”.
  • non può essere commercializzato prima dei 15 mesi; il Dom Perignon più giovane ha 9 anni.

La storia dello champagne Dom Perignon

Lo Champagne Dom Pérignon prende il nome dal monaco Dom Pierre Pérignon, che nel lontanissimo 1668 venne nominato procuratore dell’Abbazia di Hautvillers, sulle colline della Champagne. Grazie a questo incarico, iniziò a dedicarsi alla produzione del vino contribuendo alla nascita dello champagne moderno. Infatti fu proprio lui a scoprire un modo per rendere il vino frizzante con diverse leggende non confermate. Si dice anche che sia stato il primo ad utilizzare i tappi di sughero per chiudere le bottiglie e che avesse la straordinaria capacità di riconoscere la tipologia di vigneto solo assaggiandone un acino d’uva. Che siano solo leggende e ci sia anche una parte di verità, quello di cui siamo sicuri è che lo champagne Dom Pérignon così come lo conosciamo noi, è stato prodotto per la prima volta 100 anni fa e commercializzato nel 1935. Il vino viene prodotto solo ed esclusivamente nelle migliori annate e vengono utilizzate solo le migliori uve di Pinot nero e Chardonnay. Molto spesso le annate vengono dedicate a persone dello spettacolo con limited edition presentate in cofanetti ed etichette uniche.

Le etichette dello champagne Dom Perignon

Si realizzano diversi tipi di champagne: il rosè o le varianti bianche chiamate Plenitudes a seconda dell’anno di riferimento. Il Dom Perignon Plenitude 3 è molto pregiato e vanta circa 25 anni di invecchiamento , il Plenitude 2 invece matura dopo circa 10/15 anni e infine il Plenitude 1/Vintage ha una maturazione di 9 anni ( quest’ultimo è giovane ma comunque già molto pregiato).

Come abbinare un buon spumante al giusto piatto?

Supponiamo che abbiate ricevuto in regalo una pregiata bottiglia di Dom Perignon, come la abbiniamo? E’ chiaro che uno champagne di questo livello si lascia bere anche da solo e se aperto in una occasione speciale diventa sicuramente il fiore all’occhiello di tutta la serata. Ma se volessimo berlo degustando un buon piatto?

Lo champagne più giovane si sposa bene alle portate dolci e quindi va benissimo se stappato al momento del dessert; quelli di annate più remote invece si abbinano a piatti più saporiti. Più sono gli anni di invecchiamento più il piatto dovrebbe essere saporito, per gustarlo al meglio. Sicuramente i piatti per antonomasia sono quelli a base di pesce, in particolare i crostacei e il pesce crudo; famosissimo è l’abbinamento ostriche crude e champagne!

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